Ophidian Hour:
Jaquet Droz presenta le sue interpretazioni dell'anno del serpente
Sono pochissimi gli orologi che mettono al centro il serpente. Jaquet Droz non ne creava uno da 12 anni. L'atelier ne presenta oggi due declinazioni uniche per il nuovo anno astrologico cinese: con quadrante in madreperla e in pietra Sonora Sunrise. È un'autentica novità: non hanno lancette. L’Artigianato d'Arte assurge qui a vette senza precedenti. Il corpo sinuoso del serpente, in oro massiccio, è smaltato con un dégradé di colori che seguono il ritmo di un motivo disegnato da John Howe, amico della Maison e Direttore Creativo del "Signore degli Anelli".
Alcuni animali hanno una morfologia che si impone. Altri hanno una maggiore flessibilità. È il caso del serpente, il segno dell'anno astrologico cinese 2025. Jaquet Droz ha approfittato di questa opportunità per creare il suo primo orologio totalmente privo di lancette: l'Ophidian Time (dal greco òphis, serpente). Si tratta di pezzi unici in oro rosso da 41 mm, sui quali ore e minuti sono visualizzati mediante dischi trainanti. Le ore sono indicate dalla testa del serpente. I minuti dalla coda.
Tra queste due estremità, Jaquet Droz ha profuso nella sua creazione simbolismo ed eccellenza artigianale. Il lungo corpo dell'animale evoca la grafia della parola "bonheur" (felicità). È scolpito in cinque blocchi di oro bianco massiccio, montati con una perfetta continuità. Il serpente impone la sua presenza sul quadrante: nel punto più alto misura 4 mm, arrivando a rasentare il vetro zaffiro, tanto da poter essere quasi toccato.
Ma non è questa l'impresa. Alla semplicità creativa consentita dalla flessibilità del suo corpo fa infatti da contraltare la difficoltà della sua morfologia, interamente costituita da curve completamente lisce. Superfici che sembrava impossibile smaltare, in quanto, prima di essere irrigidito dalla cottura, lo smalto è una polvere che, in teoria, non può depositarsi né fermarsi contemporaneamente su tutti i contorni dell'animale. E, tuttavia, gli artigiani di Jaquet Droz ci sono riusciti. E si sono perfino spinti oltre. Perché oltre a uno smalto che si adatta anche alla minima curvatura del serpente, offre un perfetto dégradé di sfumature che vanno dal verde chiaro al verde scuro, alternandosi, a seconda del modello, con un intenso rosso sangue. Uno smalto di una precisione rara, depositato in lievi cavità d'oro, cotto, lucidato, dove si inseriscono superfici in oro bianco anch'esse lucidate a mano, per formare un motivo "Ruyi" interpretato da John Howe, che tradizionalmente evoca protezione e buona fortuna.
Le due interpretazioni riportano il serpente nel suo habitat naturale – in linea con l'approccio naturalista che caratterizza Jaquet Droz sin dal XVIII secolo. Il primo, lussureggiante quadrante è in madreperla. È delicatamente inciso con un disegno di bambù, quindi riempito con un dégradé verde con la tecnica della miniatura.
Il secondo è minerale – anche questa una consolidata tradizione artigianale di Jaquet Droz. Per questo secondo pezzo unico, tuttavia, la scelta della pietra è particolare: si tratta di Sonora Sunrise. Anche questa un'autentica novità: non era mai stata utilizzata prima da Jaquet Droz. L'atelier l'ha scelta per la presenza, in un unico frammento, di due colori complementari, un verde tenue con inclusioni di nero e un rosso sangue attraversato da marezzature più scure. Trovare un pezzo così, con le tonalità tanto decise, su una superficie così piccola, è stato complesso quanto tagliarlo in un quadrante di soli 0,8 mm di spessore.
Entrambi questi pezzi unici sono completati da un cinturino in caucciù verde. Il loro fondello in zaffiro consente di ammirare la massa oscillante in oro rosso con inserto in madreperla o Sonora Sunrise decorato con motivo Ruyi, che carica un movimento con spirale in silicio dotato di 68 ore di riserva di carica.